Fondo Chiara

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Circa 13.000 lettere
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Circa 1.300 volumi

Il fondo dello scrittore luinese Piero Chiara comprende una sezione archivistica e una sezione libraria. Fanno parte della prima i materiali epistolari: cartoline e lettere della sua vivace corrispondenza. Tra i mittenti figurano Enzo Biagi, Sandro Pertini, Arnoldo Mondadori e altri italiani illustri del Novecento. Sono conservate anche le copie degli articoli pubblicati da Chiara su diversi quotidiani, tra cui le collaborazioni con il Corriere del Ticino. La seconda parte è invece costituita dai libri della collezione personale di Chiara; opere di autori italiani e stranieri e un consistente numero di testi riguardanti Giacomo Casanova.

 – L’archivio è conservato a villa Mirabello, ed è visionabile previa richiesta.

PIERO CHIARA

(Luino, 1913 – Varese, 1986)

Piero Chiara nasce a Luino poco prima della Grande Guerra. Il padre, Eugenio Chiara, lavora come doganiere; la madre, Virginia Maffei, è originaria di Comnago, paese sul Lago Maggiore. Amico di Vittorio Sereni, anch’egli scrittore, cresce coltivando con grande interesse la passione per le storie. Nel 1936 sposa Jula Scherb, da cui ha anche un figlio. Il matrimonio però è destinato a durare poco. La sua vita cambia bruscamente con l’espatrio in Svizzera per sfuggire a una condanna del tribunale speciale fascista, esperienza che lo allontana dall’Italia fino alla fine della guerra. Il successo letterario arriva negli anni sessanta, con la pubblicazione di “Il piatto piange”, romanzo ambientato a Luino e nell’alta Lombardia, luoghi che faranno poi da sfondo a tutta la sua produzione.