Donato dalle figlie della scrittrice, Primavera e Serenella, l’archivio è composto da quaderni con appunti manoscritti, lettere, fogli dattiloscritti, fotografie di famiglia e cartoline; è stato lasciato al Comune anche il mobilio dello studio personale. Oltre al materiale archivistico, si conservano le opere di Liala rilegate in tela blu e alcuni volumi della sua biblioteca personale.