Sparkling Pages
Il progetto “Sparkling Pages, accendi la scintilla della lettura” è stato finanziato da CEPELL https://cepell.it/ nell’ambito del bando “Città che Legge 2021” e verrà realizzato da marzo 2023 a marzo 2024.
Le azioni previste dal progetto sono diverse: si parte dalla formazione dedicata ai partner per incrementare le competenze su comunicazione e capacità di progettazione e fundraising, per arrivare al critical thinking, un percorso rivolto agli studenti liceali che li porterà a riflettere sulla comprensione emotiva e razionale di un libro e preparare short talks da proporre in momenti pubblici agli altri studenti e alla città.
Non mancano il supporto alle biblioteche scolastiche (Liceo Manzoni e Scuola Secondaria Inferiore “A. Frank”) per la catalogazione dei libri e il coinvolgimento dei giovani volontari nel progetto Biblioteca Insieme, che prevede l’apertura della Biblioteca rionale di San Fermo attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti portatori di disabilità intellettiva accompagnati da personale educativo.
Da non perdere Intus legere, laboratorio di lettura e scrittura creativa a partire dall’opera letteraria dello scrittore varesino Guido Morselli, nominato dalla rivista americana “New Yorker” quale scrittore dell’anno 2020. Ai bambini in età pre-scolare saranno proposti itinerari turistici nei luoghi della lettura (biblioteche, librerie, parchi a tema letterario…) e a tutti i cittadini Parole e luoghi della Varese che non c’è più, reading e conferenze a partire dai racconti dei luoghi che non esistono più.
Consolidare le skill dei partner negli ambiti della comunicazione e del fundraising; incidere sulle capacità di comprensione e riflessione delle giovani generazioni a partire dalla lettura; ricostruire legami intergenerazionali; consolidare e incrementare la partecipazione ai luoghi della lettura; coinvolgere l’associazionismo; riscoprire le storie e gli scrittori della città. Queste le finalità (e le sfide) che si pone il progetto Sparkling Pages.
Partner dell’iniziativa:
l’istituto superiore statale “A. Manzoni”, il Millepiedi ONLUS, la Cooperativa sociale Naturart arl Onlus, il Comitato Guido Morselli – il genio segreto, l’associazione culturale e sportiva dilettantistica IL CAVEDIO, la libreria Potere ai Bambini.
Melo, mascotte creata dall’artista Chicco Colombo, ci accompagna in alcune gite organizzate in sinergia tra la libreria “Potere ai bambini” e la Biblioteca dei Ragazzi “Gianni Rodari” .
Questi incontri, destinati al pubblico dei piccolissimi (3-6 anni), permetteranno di scoprire i luoghi della lettura della città di Varese, attraverso un fantasioso itinerario raccontato da Melo. Nelle gite verranno coinvolte in particolare le due scuole materne partner del patto Locale (Asilo di Giubiano e Scuola Materna di Lissago) e la scuola primaria S. Giovanni Bosco. Tutto sarà a portata di sguardo e i dettagli aggiungeranno curiosità e stupore. Le tappe del percorso prevedranno luoghi che di consuetudine sono associati al libro e alla lettura (la libreria per bambini, la biblioteca per ragazzi e per adulti) e luoghi inconsueti (angoli iconici della città, parchi cittadini, spazi verdi) che attraverso il racconto “sono a corto di parole” diventeranno i luoghi della Lettura per i più piccoli.
Scarica la mappa e scopri l’itinerario
Sul suo Diario, il 14 marzo 1948, Guido Morselli annota soltanto un appunto. Questo: «Ho chiesto alla Ghezzi: “Sai cos’è l’Italia?”. “L’Italia è Varese” mi ha risposto». È possibile che negli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, Morselli si sia innamorato di Varese e della sua morbida provincia, come si legge in un’altra pagina di Diario, scritta l’11 luglio 1946. “Ieri sera, dal treno che mi riportava a Varese, ho assistito a uno dei più stupefacenti tramonti ch’io ricordi di aver visto, in queste latitudini. Una profusione, una disposizione di colori e di forme aeree, indescrivibile e, vorrei dire, inverosimile”. Dopo Varese, la scelta di vivere al podere di Santa Trinita a Gavirate (dove ha costruito una casetta, La Casina Rosa oggi sede di una mostra permanente dedicata a Morselli, e dove a settembre è stato collocato il calesse dello scrittore, dono di Marcello Nassi). Una scelta particolare, come ricorda Gianluca Visconti che così ricorda lo zio Guido: “Ricordo, lontanamente, il periodo iniziale. Quando Guido, con uno dei suoi colpi di teatro, ha abbandonato via Limido e si è trasferito a Santa Trinita. Sconcertando tutti (Che era uno dei suoi obiettivi). Io ero molto giovane e non lo capivo. Ma mi ha sempre impressionato il suo coraggio di vivere solo lontano da tutti. La casa era (è) semplice. Se ricordo bene, una specie di copia di una casa vista da lui in Svizzera, paese da lui ammirato, ma non come patria del capitalismo. Forse voleva mostrare il suo stile. Diverso da quello di suo padre. E vivere, anche fisicamente, molto lontano dalla tradizione della famiglia. Ricordo i suoi commenti sui rumori dei ghiri. Che lo facevano sentire fiero, rispetto a quelli più banali di via Limido. La sua costante voglia di fuggire dalla tradizione della famiglia e dai riti che ha sempre criticato. Fuori dalla competizione. Curioso che, dalla cima della collina, si sia posto in una posizione comoda per osservare, lontano dagli sguardi degli altri”. Un bosco circondava e circonda la Casina Rosa dove Guido Morselli, scrittore originale, eccentrico ha scritto i suoi romanzi per vent’anni. Un bosco pieno di parole, un sottobosco pieno di pagine che non sono state pubblicate che postume, a partire dal 1974, un anno dopo quel colpo di pistola con cui lo scrittore scelse di abbandonare vita e scrittura. Le sue carte edite e inedite oggi riposano al Fondo Manoscritti dell’università di Pavia. L’ideatrice, Maria Corti, così parlava delle carte di Morselli: “Le sue Carte dormivano dentro ben cinque grandi scatoloni, in attesa di ordine. Nell’aprirli e avviare la ricognizione si era tormentati da inesauribili interrogativi, che ferivano la mente come schegge: perché uomini di cultura ed editori si sono accaniti a ignorarlo e a lasciarlo inedito?”. Un bosco, si diceva, pieno di parole: “Stesure e stesure, come fissare gli occhi su un sottobosco in cui debordano e folleggiano mille tipi di erbe, selvatiche e no, venute fuori dai meandri della terra. Pagine che furono veicoli di insoddisfazioni, passioni, rancori, riflessioni filosofiche, tentativi di vivere da parte di un solitario che voleva comunicare, ma per una imperscrutabile fatalità non aveva avuto accesso alla comunicazione”. Opere e giorni che non finiscono di interrogarci, ancora oggi. Una vita su cui riaccendere i riflettori come farà la compagnia veneta Theama Teatro che, con la regia di Piergiorgio Piccoli, mettendo in scena lo spettacolo “Un pacchetto di Gauloises” dedicato alla biografia di Morselli, il 10 novembre, grazie ancora una volta alla Biblioteca Civica di Varese. (Linda Terziroli)
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